Sulla sommità del Monte Bario, a pochi passi dal cuore di Torricella-Taverne, emergono dalle fronde le vestigia silenziose di un castello medievale (XIII–XIV secolo), legato a doppio filo al castello di Santa Sofia a Bironico e alla potente famiglia comasca dei Rusca, protagonista della storia ticinese e nord-italiana. Citato per la prima volta in un documento del 1354, il maniero potrebbe sorgere su un’antica postazione longobarda, forse addirittura di epoca tardoantica, e secondo il Dizionario storico della Svizzera segnava un tempo il confine dei possedimenti della corte regia di Agnuzzo.
L’idea di riportare alla luce il Castello nasce dal desiderio dell’allora Direttore dell’Istituto scolastico di Taverne, Carlo Barca, di restituire vita e significato a questo luogo, trasformandolo in un ponte tra passato e presente. Oggi, avvolto dalla vegetazione che ne custodisce i segreti, il maniero è testimone silenzioso di storie, tradizioni e vicende che appartengono a tutti noi.
Grazie anche alla pubblicazione promossa dal Patriziato Homines Loci Torrexelle et Tabernarum e sostenuta dal Municipio – con i contributi di Raimondo Locatelli e Adriano Morandi – l’interesse per il sito e per i sentieri circostanti è cresciuto fino a portare alla creazione dell’Associazione Castrum Tabernarum. L’obiettivo è chiaro: fare del castello un simbolo identitario del territorio. La sua posizione strategica e la rete di antichi percorsi lo rendono il punto di partenza ideale per nuove passeggiate panoramiche, itinerari storici e scoperte paesaggistiche.
Qui, dove le pietre raccontano e i sentieri svelano prospettive inaspettate, il Castello di Taverne attende di essere esplorato.

